Salute e medicina di genere

La Medicina di Genere rispecchia una dimensione interdisciplinare della medicina, e richiama l’attenzione sullo studio dell’influenza del sesso e del genere sulla fisiologia, fisiopatologia e patologia umana.

Storia della medicina di genere in Veneto
Nel 2009 inizia la sua attività il Centro Studi Nazionale su Salute e Medicina di Genere (http://www.centrostudinazionalesalutemedicinadigenere.it/), fondato da alcuni professionisti padovani e milanesi insieme alla Fondazione Giovanni Lorenzini Medical Science Foundation (Milano-Houston) e all’Azienda Ospedaliera Università di Padova presso la quale ha sede per Statuto.

Obiettivo del centro era quello di lanciare, diffondere, approfondire e soprattutto stimolare la ricerca e la conoscenza nel campo delle differenze di genere in medicina. Una delle ricchezze più importanti scaturite dalle attività del centro è la formazione di una rete italiana di medicina di genere: il Centro di riferimento dell’Istituto Superiore di Sanità (https://www.iss.it/centro-di-riferimento-per-la-medicina-di-genere) , il Gruppo Italiano Salute e Genere (GISeG, https://www.giseg.it/) e il Centro Studi su Salute e Medicina di Genere.
La tematica della medicina di genere è presente anche trasversalmente in diversi ambiti del Piano Socio-Sanitario Regionale 2012-2016, approvato con LR n. 23 del 29 giugno 2012, dove si sottolineava la necessità e l’urgenza di:
  • stimolare la ricerca scientifica di base e clinica sulle differenze di genere, in tutte le specialità della medicina (anche i Comitati Etnici sono invitati ad accettare protocolli in cui venga rispettata tale dimensione);
  • organizzare la sanità in modo tale che sia garantita l’equità e l’appropriatezza del trattamento a donne e uomini;
  • programmare la formazione degli operatori sanitari nelle varie specialità della medicina declinate per genere;
  • predisporre iniziative di prevenzione sostenute da periodiche campagne informative al fine di favorire una corretta informazione volta a migliorare le conoscenze riguardanti le diversità di genere in medicina;
  • promuovere l’inserimento della medicina di genere nei programmi dei corsi di laurea in medicina e chirurgia e delle scuole di specializzazione al fine di favorire l’interdisciplinarietà nell’ottica di genere, anche attraverso master dedicati.
L’approccio di genere nell’accesso ai servizi è un aspetto rilevante presente anche nel Piano Socio-Sanitario Regionale 2019-2023. Nel 2013 presso l’Università degli Studi di Padova è stata attivata la Cattedra di Medicina di Genere Dipartimento di Medicina Molecolare, che ha permesso di inserire un corso dedicato per gli studenti di medicina. Tale corso ha catalizzato l’attenzione di molti docenti della Scuola di medicina, che si sono alternati nell’insegnamento con numerosi seminari, e che hanno poi trasferito nell’insegnamento delle loro specialità le differenze di genere come dimensione assolutamente imprescindibile. 
Con delibera n. 2707 del 29 dicembre 2014, la Giunta Regionale ha riconosciuto, tra i Centri regionali specializzati delle strutture ospedaliere pubbliche qualificate, anche il Centro Regionale per la Medicina di Genere, collocandolo all’interno dell’Unità Operativa Complessa “Medicina Generale” dell’Azienda Ospedaliera di Padova. Al Centro regionale sono attribuiti specifici compiti tra cui:
  • l’informazione della popolazione sul significato della Medicina di Genere;
  • l’organizzazione e/o lo svolgimento di corsi di formazione per medici sulle patologie trattate secondo le differenze di genere;
  • l’organizzazione e/o lo svolgimento di conferenze e la partecipazione a congressi con letture magistrali per diffondere la cultura della Medicina di Genere;
  • la ricerca scientifica sulle differenze di Genere a tutti i livelli;
  • la creazione di una rete regionale e nazionale di tutte le realtà coinvolte nella Medicina di Genere.

Piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere
Con l’approvazione del Piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere (link al piano, vedi allegato), nel giugno 2019, il concetto di “genere” in medicina viene inserito per la prima volta in Italia, come garanzia di cure appropriate e personalizzate da erogarsi in modo omogeneo a livello nazionale. 
A Gennaio 2020 si è riunito per la prima volta presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il Tavolo dei referenti individuati da tutte le Regioni per l’applicazione del Piano nazionale sulla medicina di genere. I referenti regionali hanno il compito di individuare e trasferire le attività previste dal Piano nazionale in ogni Regione per la loro attuazione nei piani sanitari regionali e per l'inserimento del genere come indicatore sia clinico che organizzativo.

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